giovedì 21 maggio 2015

La preparazione

21/05/2015

Era un po' che pensavo di fare un giro del genere ma la necessità primaria era quella di avere una imbarcazione in ordine, di struttura, di dotazioni, e di quant'altro dovesse essere utile per non ricorrere a cantieri sconosciuti prima di un certo periodo.
Il primo acquisto è stato il cambio dei 75 metri di catena dell'8 che ormai era molto ruggine e aveva fatto il suo dovere. Nel contempo ho fatto sabbiare e zincare l'ancora (una Bruce da 30 libbre ) e ho fatto fare da Tommaso (mi riprometto di parlare di lui in modo più approfondito successivamente) un piano più inclinato nel gavone dell'ancora per scolare l'acqua della catena in modo che sia sempre asciutta e non arruginisca presto. L'ho segnata di bianco a 25 metri e di rosso a 50 metri ritenendo sufficienti questi riferimenti. Ho aggiunto anche di scorta 25 metri di tessile del 18 da aggiungere eventualmente la catena non fosse sufficiente o se si desiderasse avere un effetto "elastico".
Ho poi iniziato con i lavori sul legno alla fine dello scorso anno. Ho conosciuto Gianni, ottimo falegname che faceva i ponti in teak ai cantieri Del Pardo ed ha visto nascere e consegnare quantità incredibili di Grand Soleil di tutte le dimensioni.
Gli ho commissionato quindi prima le sedute del pozzetto che, devo dire, mi ha fatto in maniera egregia poi il carabottino (sempre del pozzetto) e a poco a poco sono passato dal tambuccio ai legni interni che dopo 36 anni di onorato lavoro avevano bisogno di una rinfrescata. In effetti la barca è tornata nuova con grande soddisfazione di mia moglie maniaca (penso come tutte le donne) della pulizia, dell'ordine e...guai polvere!



Nel frattempo ho portato dal velaio le mie vele per un controllo ed eventuali rinforzi. Carpediem è arrivato a Portogaribaldi dotato di una randa ed un genoa pesante probabilmente adatto a venti abbastanza forti del Tirreno. Roberto della veleria South Sails di Forlì, vecchio amico e di famiglia velaio prima con la mamma che prima lavorava alla Sula poi in proprio ed ora in proprio pure lui, mi ha fatto un nuovo genoa 150% a taglio triradiale ed a grammatura differenziata.
Cosa vuol dire: il tessuto più leggero è vicino all'inferitura dell'avvolgifiocco in modo che tutto aperto sfrutti anche le ariette leggere mentre più lo si  rolla più si espone il tessuto pesante che deve reggere arie più decise.
Sono sempre stato contento di questa vela che mi ha dato spesso buone soddisfazioni. Qualche ripresina alla randa e al genoa pesante che, lungi dall'andare in pensione, sarà tenuto di scorta o addirittura montato nell'Egeo. Un bel gennaker (che potete vedere nella presentazione del blog di colore bianco e rosso a scacchi)  ed un altrettanto bel drifter completano la dotazione. Parlerò un'altra volta della storia del gennaker e del drifter.
Per completare il piano velico è venuto Paolo che prepara le barche da regata per il circolo nautico di Ravenna per ottimizzarmi l'albero che ora è perfetto.
Elettronica, elettricità ed altri lavori strutturali la prossima volta.

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