sabato 30 maggio 2015

PARTENZA!

30/05/2015

Eccoci di nuovo. Oggi siamo andati assieme a Giuseppina a portare le ultime cose in barca. Lunedì dà bello: Tutti i siti indicano condizioni ideali per la partenza ...ed io vado.
Giuseppina, non soddisfatta di aver lavato lenzuola, tende, cuscini e foderine ha voluto passare la barca come si suol dire "da capo a piedi". Sarò la barca più pulita dell'Adriatico.
Nel frattempo ho oliato i winch (sono quelle cose che aiutano il marinaio ad alzare le vele o a tesarle quando abbisogna).


Domani Andrea e la Paola mi accompagneranno al mare e torneranno lasciandomiin barca cosicchè potrò lasciare a casa la macchina con tutta tranquillità. Ho pensato ai tre mesi che mi farò: mi annoierò? Mi mancheranno i caffè della Dani? Mi mancheranno le chiacchere degli amici della panchina sotto casa? La mia micia? Non per ultima mia moglie? Vedremo.
Nella vita molte volte cambiare le proprie abitudini, specialmente ad una certa età, non è facile. Mi ricuora il fatto che tutto sommato andrò a divertirmi, a vedere posti belli e nuovi e porrò una base in Sardegna vicino a Luca e Renata. Avanti così.
Alla prossima
In navigazione con Luca e Giuseppina tanti anni fa....

giovedì 28 maggio 2015

Ne mancano solo tre! (dei giorni)

28/05/2015


Mamma mia!!!  Quante cose ci sono da fare prima della partenza! E quante cose si accavallano all'ultimo momento!!! Poi dicono che uno va in ferie stressato! Per fortuna che sono in pensione.
Volevo parlare un po del motore ma dividerò il post in due parti: motore e ansia.
Sempre lo scorso anno e sempre per non arrivare all'ultimo con lavori da fare ho deciso di dare una controllata al motore che aveva fatto il suo egregio lavoro penso per quasi 30 anni. Certo che noi velisti il motore non solo lo odiamo ma cerchiamo di usarlo il meno possibile. Belle parole. Il detto dice che per un velista o c'è poco vento o ce n'è troppo e generalmente viene sempre dalla direzione sbagliata per cui si usa il motore. Io mi domando come facevano i vecchi pescatori quando uscivano a vela per andare a pescare. Adesso capisco perchè le vecchie barche avevano sempre il nome di santi. Solo nel dopoguerra a poco a poco le marinerie dotarono le barche di motori, prima sempre a vela. Sta di fatto che un controllo sugli iniettori era doveroso. Dopo l'esperienza con l'officina autorizzata Bukh di Bianchi di Ravenna, col quale siamo tuttora in causa e di cui vi parlerò in un altro post, ho preferito appoggiarmi ad un valido meccanico di trattori campagnolo che per tutta la vita ha maneggiato solo motori diesel. Mauro è arrivato dalla campagna con la sua bella tuta tutta unta di olio, ha cominciato ad armeggiare, non senza qualche difficoltà (dovete sapere che per i costruttori di barche a vela il motore è un optional e riescono ad incastrarlo nei posti più strani e reconditi così raggiungerlo molte volte è un'impresa) e ha smontato gli iniettori. Li ha ordinari in sede della Bukh a Varese e me li ha rimontati. Visto che le disgrazie non vengono da sole ha cominciato a perdere anche la pompa di iniezione che è stata smontata. A questo punto mi sono affidato al mio amico Mariano di Bologna che mi ha portato da un sig. Bignardi che ha una piccola officina in centro a Bologna, ha quasi 90 anni, mi ha sistemato in modo perfetto la pompa che il meccanico ha prontamente montato. Ho saputo poi che Bignardi il pompista aggiusta tutte le pompe anche quelle dei mezzi militari della prima guerra mondiale ed è ricercatissimo nel settore. Se non ha i ricambi li fabbrica lui. Non trova nessuno che lo sostituisca o voglia imparare: la sua attività morirà con lui. Peccato.
Comunque adesso è tutto a posto e posso partire tranquillo. Volevo informarvi che pur essendo noi italiani un popolo di poeti e navigatori, di questi secondi siamo stati sempre in pochi. Un signore chiamato Straulino di Lussinpiccolo vinse una medaglia d'oro alle olimpiadi di  Helsinki e una d'argento a Melbourne e divenne fra le altre cose comandante della Amerigo Vespucci. Fu l'unico in tempi moderni ad aver attraccato ai docks di Londra a vela con la Vespucci ed essersi meritato non solo gli applausi ma anche la stima degli inglesi.Nato per essere marinaio, disse: «Sulla mia isola sono venuto al mondo e cresciuto. Là ho capito il mare e il mare mi ha accolto tra i suoi abitanti. Là ho conosciuto il vento e l'ho fatto diventare mio amico».
-3 giorni

Spero di riuscire a fare tutto! Sabato porto le ultime cose...
Lunedì penso di partire: c'è una bella finestra di tempo che non voglio perdere.


Alla prossima

martedì 26 maggio 2015

Intervallo

26/05/2015

Ciao
oggi niente articolo tecnico, dedichiamoci a cose più futili. Domenica siamo andati a portare il gommone in barca (Luca mi ha aiutato a gonfiarlo) e dopo un ricco fritto di pesce mangiato alla baracchina del Lido Nazioni (lo consiglio vivamente: fritto 250 gr patatine 1 porzione vino e acqua 10 euro!) siamo andati a provare la barca. 8-9 nodi di vento, 4/5 nodi di velocità mare piatto è stato qualcosa di eccezionale! La barca rispondeva ad ogni sollecitazione, gli strumenti perfetti, il pilota automatico faceva egregiamente il suo lavoro e le vele, messe a segno in maniera ottimale rendevano la nostra andatura più che soddisfacente.
Con una tale giornata, il rammarico è che eravamo solo due barche in mare!
E' proprio vero: ci sono barche da diporto ma molte barche "di porto"!
Non si muovono mai.
Al rientro in porto blitz delle donne che con velocità incredibile senza che me ne accorgessi hanno sfoderato i cuscini e tolto le tende con la scusa del lavaggio. Ho cercato di reagire ma è stato inutile: dovrò andare via pulito! Comunque la barca senza foderine nei cuscini  è così brutta!

Comunque mancano solo 
6 giorni
alla partenza. Oggi piove ed è previsto anche per domani, poi....bello. Domani partono Luca e Renata; ci rivedremo ad Olbia il 25 agosto. Rimarremo comunque in contatto. Mi ha scritto tramite wattsapp anche Walter che sta rientrando da Stintino. Viene in Italia a Torbole il 31. Peccato che io sarò già al mare a prepararmi alla partenza. Anche con lui abbiamo appuntamento il 24 giugno a Corfù. Speriamo di rispettarli tutti questi appuntamenti.
Alla prossima



domenica 24 maggio 2015

Elettronica ed elettricità (3)



Uffa! questi articoli tecnici non finiscono mai! Un po di calma tanto la crociera deve ancora iniziare!
mio pilota 
Penso che questo sia l'ultimo o uno degli ultimi e riguarderà il pilota automatico e la stazione del vento. Mi ricordo anni fa quando seguivo gli itinerari di Carlo Auriemma ed Elisabetta Eordegh sulla barca pulita (ma anche prima con l'alpa 11,50) che percorrevano i mari del mondo realizzando bellissimi documentari. Li invidiavo molto per il coraggio dimostrato ad abbandonare tutto per affidarsi ad una vita insicura del domani. Una cosa che mi aveva colpito era la denominazione di Giovanni del pilota automatico della barca. Decisi che anch'io avrei dovuto avere il mio. Iniziai con il vecchio Sangiovese (non è solo un vino ma anche un tipo di barca) con un Autohelm 1000 che già era un valido aiuto per non essere costretti a rimanere sempre al timone, si faceva la rotta e lo si impostava e lui manteneva la barca in quella direzione. Purtroppo le correnti, il vento e quant'altro il più delle volte facevano sbagliare l'atterraggio di qualche miglio a nord o a sud ma poco male in confronto all'aiuto dato.
Mi decisi di cambiarlo solo sul Carpediem sostituendolo con un Raymarine SP X 5 che aveva le seguenti caratteristiche:
-Non seguiva pedissequamente una rotta ma una traccia (funzione trak) per cui se l'imbarcazione per qualsiasi motivo esce dalla traccia automaticamente il pilota la riporta in rotta. 
Errore massimo previsto per 70 miglia: 1 metro!
-Il pilota è dotato di un microprocessore che si abitua ad eventuale onda che fa rollare la barca, infatti dopo poche volte che succede questo il pilota "anticipa" la correzione e la barca risente meno di questi disagi.

Ne sono molto, ma molto contento. Logicamente il tutto interfacciato con il plotter (GPS cartografico) che da i comandi necessari.

Altra cosina che da tempo desideravo era la stazione del vento.
Ho montato un Raymarine tack tick cioè un sistema che trasmette i dati dalla testa d'albero allo strumento di coperta tramite wi fi ed alimentati entrambi da due pannellini solari per cui...niente fili!
Speriamo che tutto funzioni al meglio ed in questo caso avrei una crociera tranquilla.


Risultati immagini per barca a vela quadro elettrico
Come mi piacerebbe averne uno così


sabato 23 maggio 2015

Elettronica ed elettricità (2)

La scorsa primavera avevo pensato di mettere in pensione la mia vecchia radio una Kelvin Hughes Husun 60 che comunque normalmente funzionante ma attratto dalle nuove radio con sistema AIS incorporato.


Il sistema AIS, che è obbligatorio per le navi ma non per le imbarcazioni da diporto, è un sistema che tramite antenna VHF rileva le navi presenti in un dato raggio e fornisce indicazioni sulle stesse come nome, bandiera, tonnellaggio, rotta, velocità ecc.
Queste nuove radio possono solo "vedere" su un piccolo schermo queste posizioni o possono trasmettere il quadro generale al plotter cartografico. E' un po' come un piccolo radar. La radio che mi ha attratto per specificità e prezzo è stata una Ro 4800 Ocean della Furuno importata da Arimar che ho acquistato da Paine a Rimini. L'ho montata e ho trascorso la scorsa estate. Mi faceva però un difetto: mi trasmetteva la prima volta con una uscita a 25 watt e ritornava al rilascio del tasto di trasmissione a 1 watt.
Alla fine della crociera l'ho portata alla Arimar in quanto in garanzia. Dopo un po la risposta è stata che la radio era perfetta ma probabilmente vi era un difetto nella trasmissione del segnale (cavo? antenna?) per cui la radio andava in protezione. Ho approfittato per cambiare completamente il circuito; ho acquistato una nuova antenna da Claudio di Jack Bolina di Marina di Ravenna che mi ha procurato una speciale antenna un po' più larga nella banda di ricezione per prendere meglio i segnali AIS e Roberto (il mio elettricista, antennista e tuttofare in elettricità) me la ha montata e rosmetrata.
Purtroppo la radio faceva sempre il solito difetto. Riportata all'Arimar è stata inviata in Francia alla casa madre dove non hanno riscontrato nulla. Parlando del problema con Claudio e quasi convinto a cambiare radio mi ha messo una pulce nell'orecchio dicendo di controllare bene i contatti.
Pulito i contatti (specialmente il negativo) la radio è risultata perfetta! Mi sono angustiato due anni per un contatto difettoso. Molte volte si cerca la soluzione di un problema chissà dove e ce l'hai sotto gli occhi! Comunque ora ho tutto nuovo!
Altro strumento interessante montato lo scorso anno è stato il Navtex. Questo apparecchio riceve due volte al giorno i bollettini meteo in inglese (o lingua locale) da diverse stazioni del Mediterraneo a seconda di come è impostata la ricezione. Per esempio può ricevere dall'Italia, Croazia (Spalato), Grecia (diverse stazioni sia Ionio che Egeo)  Creta, Malta, Turchia, Francia ecc.
Basta una occhiata ed hai il bollettino con le previsioni aggiornato!


Alla prossima!

venerdì 22 maggio 2015

Elettronica ed elettricità (1)



Oggi articolo un po' tecnico. Un vecchio marinaio diceva che quello che non c'è non si rompe. Infatti è vero ed ancora più vero se prendiamo in considerazione l'elettronica di questi ultimi anni che se da una parte è giovane e non soggiace ai detti dei vecchi marinai , è pur vero che sta facendo passi da gigante (e più ne farà in seguito) sempre più precisa ed irrinunciabile. Ormai sono finiti i tempi di squadrette e carte nautiche (anche se io le uso ancora) che restano relegate agli esami per il conseguimento della patente nautica e normalmente finisce tutto li. Comunque ho pensato bene di regalare al Carpediem una buona strumentazione che gli permettesse di essere tranquillo in navigazione.
Il primo acquisto, anni fa, è stato montare un pannello solare per non essere sempre obbligato a caricare le batterie con il motore o recarmi in marina per lo stesso motivo. D'estate a tutti piace avere qualcosa di fresco da bere o poter conservare in frigo qualche alimento per quei giorni che non tocchi terra. Un pannello da 120 watt mi ha risolto il problema. Mi sono disegnato un roll bar con le specifiche misure per la barca e me lo sono fatto costruire in acciaio inox 316 da un ragazzo di Brescia  e lo sono andato a ritirare con la macchina. Il roll bar è stato tagliato a metà ed inserito un piccolo canotto all'interno dei tubi in modo che all'arrivo è stato possibile rimontarlo senza fatica.
Questo lavoro mi ha permesso una totale indipendenza da terra. Già  che c'ero e che il costo non era proibitivo ho montato sul roll bar anche: luce bianca navigazione a motore di poppa, antenna di riserva VHF della Glomex di Ravenna che volevo montare in testa d'albero ma poi ho cambiato idea (spiegherò poi) e antenna Navtec. Inoltre il roll bar è stato dotato di due piccoli anelli saldati alle estremità per ogni evenienza: attualmente uno di questi mi serve a alare o varare il motore fuoribordo del tender tramite un piccolo paranco da solo e senza fare alcuna fatica.

Era già da tempo dotato di un plotter cartografico Geonav 7 wide con antenna interna incorporata e con cartografia Navionics Gold che copre tutto il Mediterraneo ed il mar Nero e che mi ha dato nel tempo buone soddisfazioni ma qualche volta, in mezzo al mare essendo lo strumento montato sotto coperta, perdeva il segnale satellitare e faceva le bizze. Claudio di Jack Bolina (negozio specializzato di Marina di Ravenna) mi ha consigliato una antenna GPS esterna Garmin  che ho montato sul roll bar con risultati ottimi: non faccio in tempo ad accendere lo strumento che ho il punto nave! Incredibile!

La dotazione era composta anche da un sonar (penso di essere l'unico o uno dei pochi ad averlo da tanto tempo) che ho montato al posto dell'ecoscandaglio, apparecchio che mi dava la profondità sotto la carena della barca. Il sonar invece  oltre a darmi la profondità sotto la carena mi da la situazione del fondale davanti alla barca fino a 100 metri e con un raggio di 100 metri! Si capisce benissimo che la presenza di uno scoglio o di un basso fondale verrebbe subito segnalata in modo visivo o con un allarme acustico preimpostato. Mi è piaciuto subito questo apparecchio che ho acquistato un Inghilterra 4 o 5 anni fa.

            

giovedì 21 maggio 2015

La preparazione

21/05/2015

Era un po' che pensavo di fare un giro del genere ma la necessità primaria era quella di avere una imbarcazione in ordine, di struttura, di dotazioni, e di quant'altro dovesse essere utile per non ricorrere a cantieri sconosciuti prima di un certo periodo.
Il primo acquisto è stato il cambio dei 75 metri di catena dell'8 che ormai era molto ruggine e aveva fatto il suo dovere. Nel contempo ho fatto sabbiare e zincare l'ancora (una Bruce da 30 libbre ) e ho fatto fare da Tommaso (mi riprometto di parlare di lui in modo più approfondito successivamente) un piano più inclinato nel gavone dell'ancora per scolare l'acqua della catena in modo che sia sempre asciutta e non arruginisca presto. L'ho segnata di bianco a 25 metri e di rosso a 50 metri ritenendo sufficienti questi riferimenti. Ho aggiunto anche di scorta 25 metri di tessile del 18 da aggiungere eventualmente la catena non fosse sufficiente o se si desiderasse avere un effetto "elastico".
Ho poi iniziato con i lavori sul legno alla fine dello scorso anno. Ho conosciuto Gianni, ottimo falegname che faceva i ponti in teak ai cantieri Del Pardo ed ha visto nascere e consegnare quantità incredibili di Grand Soleil di tutte le dimensioni.
Gli ho commissionato quindi prima le sedute del pozzetto che, devo dire, mi ha fatto in maniera egregia poi il carabottino (sempre del pozzetto) e a poco a poco sono passato dal tambuccio ai legni interni che dopo 36 anni di onorato lavoro avevano bisogno di una rinfrescata. In effetti la barca è tornata nuova con grande soddisfazione di mia moglie maniaca (penso come tutte le donne) della pulizia, dell'ordine e...guai polvere!



Nel frattempo ho portato dal velaio le mie vele per un controllo ed eventuali rinforzi. Carpediem è arrivato a Portogaribaldi dotato di una randa ed un genoa pesante probabilmente adatto a venti abbastanza forti del Tirreno. Roberto della veleria South Sails di Forlì, vecchio amico e di famiglia velaio prima con la mamma che prima lavorava alla Sula poi in proprio ed ora in proprio pure lui, mi ha fatto un nuovo genoa 150% a taglio triradiale ed a grammatura differenziata.
Cosa vuol dire: il tessuto più leggero è vicino all'inferitura dell'avvolgifiocco in modo che tutto aperto sfrutti anche le ariette leggere mentre più lo si  rolla più si espone il tessuto pesante che deve reggere arie più decise.
Sono sempre stato contento di questa vela che mi ha dato spesso buone soddisfazioni. Qualche ripresina alla randa e al genoa pesante che, lungi dall'andare in pensione, sarà tenuto di scorta o addirittura montato nell'Egeo. Un bel gennaker (che potete vedere nella presentazione del blog di colore bianco e rosso a scacchi)  ed un altrettanto bel drifter completano la dotazione. Parlerò un'altra volta della storia del gennaker e del drifter.
Per completare il piano velico è venuto Paolo che prepara le barche da regata per il circolo nautico di Ravenna per ottimizzarmi l'albero che ora è perfetto.
Elettronica, elettricità ed altri lavori strutturali la prossima volta.

mercoledì 20 maggio 2015

Inizio dell'avventura


20/05/2015


Iniziare un blog avendo tante cose da dire non è facile: non si sa da dove cominciare! Cercherò di partire dal presente per poi riportare, man mano, tutte le cose che mi piace ricordare e poter trasmettere.
Ho 66 anni e sono appassionato di vela da sempre. Logicamente amo il mare e appena posso corro per viverlo un po'.
Posseggo una barca a vela di 11 metri, un Comet 111 dell'84 che mi curo e conduco generalmente da solo. Ciò mi permette di essere indipendente e di vivere le mie vacanze come meglio credo.
Ho una moglie che condivide questa mia passione e durante l'estate, lavoro permettendo, mi fa compagnia nel mio girovagare da un'isola all'altra della Croazia.
Perchè inizia l'avventura?
Perchè ho deciso di portare la barca in Sardegna. Partenza da Portogaribaldi (FE) agli inizi di giugno, Croazia, Grecia, Puglia, Calabria, Siciliae Sardegna con arrivo stimato ad Olbia il 20/25 agosto ove ormeggerò il "Carpediem" ,così si chiama la barca, alla LNI di Olbia ove m'aspettano.
Vedrò di caricare l'itinerario qui sotto:


Ormai tutto è pronto per la partenza: spero che questo impegno del blog mi aiuti anche a passare il tempo con bei racconti...!